Tre vini piemontesi Barolo, Bonarda, Barbera

Le caratteristiche territoriali, l’unione di terra, mare e cielo, l’aria che si respira, la storia e le tradizioni fanno dell’Italia un paese ad alta produzione vinicola. Una delle regioni più proficue è il Piemonte.

Qui, lunghe distese pianeggianti e colline danno vita a luoghi suggestivi, ricchi di vigneti. I migliori vini, tutti da assaporare, sono il Barolo, il Bonarda e il Barbera.

Il Barolo vino viene prodotto partendo dall’uva del Nebbiolo, autoctono di questo territorio. Il vitigno si estende nelle Langhe, comprese tra le province di Cuneo e Asti, che confinano a loro volta con i territori del Roero e del Monferrato. Prestigiosi sono i vitigni della Bassa Langa, situati tra i fiumi Tanaro e Belbo.

I comuni di produzione del Barolo sono 11, tutti situati intorno alla cittadina di Alba. Da citare, quindi, i comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour, Diano d’Alba, Cherasco e Roddi, quest’ultimo nella provincia di Cuneo.

I terreni di queste zone, particolarmente argillosi e calcarei, hanno caratteristiche minerali che donano all’uva una qualità eccellente. Non a caso il Barolo è un vino caratterizzato innanzitutto da un colore rosso rubino intenso, un sapore persistente, con note ben articolate che vanno da sapori fruttati o floreali fino ai più speziati e dolci: di liquirizia affumicata. Quest’ultima caratteristica, molto ricercata, è detta, per l’appunto, Goudron.

Il Barolo è un vino maestoso, ma allo stesso tempo elegante, equilibrato e nobile, amato da aristocratici come Camillo Benso, Conte di Cavour, ma il vino divenne ben presto un motivo di vanto anche per i Savoia in tutta Europa e nel mondo.

Le meraviglie vinicole del Piemonte

Un altro vino da degustare, durante un tour enogastronomico in Piemonte, è il Bonarda. Questo vino deriva dalle preziose uve Croatine, note già dal Medioevo, dei vitigni dell’Oltrepò Pavese, la cui origine risale all’anno 1100. L’uva Bonarda è molto simile a quella Croatina.

Il comune patria di questo vino è quello di Rovescala, in provincia di Pavia, dove si produce il Bonarda DOC, la denominazione DOC fu data nell’anno 1970. Un piccolo comune, di soli 860 abitanti, ma ricco di storia, di artigianato e di cultura, tutto da visitare!

Infatti, nonostante il vitigno dell’uva Croatina abbia una struttura robusta, il vino Bonarda è caratterizzato da un colore rosso rubino intenso con note fruttate e di pepe nero, mentre il sapore, amabile, dolce, vivace, lo rende ineguagliabile.

Si può abbinare maggiormente a piatti salati o mediamente salati come agnolotti, salumi, ravioli di carne, carni bianche, arrosto e formaggi mediamente stagionati. E’ un tipo di vino indicato anche con il salame di Varzi, comune di Pavia.

Da citare, infine, il Barbera, derivato dall’uva dell’omonimo vitigno, situato presso i Colli Piacentini, la cui origine però è relativamente recente: le prime tracce risalgono soltanto al 1700; ciononostante è un vitigno molto apprezzato in Italia e all’estero. Si racconta, inoltre, che la sua denominazione risalga al Conte Nuvolone Pergamo.

Il territorio di produzione del Barbera fa sì che l’uva si arricchisca di elementi minerali unici. Il suo colore è ancora il rosso rubino dal sapore floreale, speziato e forte. Non è intenso come il Barolo, ma ci si avvicina. Il suo gusto, poi, è affabile, rotondo; ci riporta, con la mente, a un bouquet complesso di frutti rossi e neri.

Il Barbera è quindi abbinabile, grazie a queste caratteristiche, a molti piatti piemontesi: tra cui antipasti, formaggi medio/alti stagionati, salumi, lasagne, cappellacci, salse, anguilla e gnocco fritto.

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