la storia della grappa

Come tutti sappiamo la grappa è un distillato che si ottiene dalle vinacce italiane. Qualsiasi altro distillato prodotto al di fuori del nostro Paese o realizzato attraverso vinacce non italiane non può essere chiamato “Grappa” ma “Acquavite”. Quindi stiamo parlando di un prodotto ad Indicazione Geografica GI perché, a partire dal 2008 ha assunto i connotati di un prodotto la cui produzione tipica è associata e riconosciuta esclusivamente in Lombardia Piemonte, Friuli, Trentino, Veneto, Sicilia, Valle d’Aosta. Sudtirolo e Barolo. Prima di diventare il prodotto di pregio che conosciamo oggi la Grappa è stata un distillato ad uso medicale o una bevanda che infondeva coraggio a chi si trovava ad affrontare le pericolose trincee di guerra. Il suo percorso e la sua evoluzione nascono attorno all’anno mille e oggi  ne ripercorreremo brevemente le tappe più importanti.

La distillazione alle origini

La tecnica della distillazione è molto antica e risale, forse, agli alchimisti del dodicesimo secolo. Chiaramente il loro impiego era di tipi medicale per cui a quei tempi si parlava di “acquavite” come fosse un farmaco per guarire i più disparati mali. Troviamo traccia di ciò sul trattato “De Conficienda Acqua Vitae” scritto da Michele Savonarola, un medico specializzato nel trattamento dei disturbi infettivi e vissuto a cavallo tra 1300 e 1400.

Più tardi nel Medioevo l’acquavite fu annoverata come bevanda da bere ma la storia si perde tra miriadi di testimonianze, alcune delle quali non sarebbero neanche confermate. Per esempio si ritiene che il primo a mettere nero su bianco la distillazione delle vinacce sarebbe stato un ricco proprietario friulano che, nella seconda metà del 1400 lasciò in eredità il primo “alambicco moderno”.

La grappa da bere era un prodotto rude e sgradevole

L’unica certezza sulla grappa da bere risale al sedicesimo secolo, quando furono inventati gli alambicchi con refrigerazione ad acqua che consentivano di liquefare i liquori attraverso la produzione di maggiori quantità di distillato. In ogni caso abbiamo traccia di numerosi testi scritti, tra cui quelli dei Gesuiti, che in epoca moderna misero nero su bianco le regole per la distillazione.

Ciò che emerge dalla storia della Grappa è che questo fosse un distillato povero, relegato ai contadini e alla vita rurale. Parliamo di un prodotto di origine agricole per ragioni di povertà perché ai tempi delle origini i ricchi distillavano l’uva buona mentre ai poveri restavano gli scarti, ovvero le vinacce. Questa bevanda inizialmente era davvero sgradevole e per nulla raffinata. Non veniva fatta maturare ne tantomeno era impreziosita con essenze aromatiche.

Era un distillato che proveniva dagli scarti e che assumeva un gusto forte, alcolico e rude e che serviva per non sentire il freddo, la fame e la paura. Tant’è che si narra di come gli Alpini del primo conflitto mondiale ne bevessero di grandi quantità per affrontare la guerra e trovare il coraggio di resistere alle estenuanti trincee.

I riconoscimenti ai giorni nostri

La sua evoluzione, quindi, è lenta e graduale e raggiunge il massimo picco di notorietà e valore con l’emanazione del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole che attuò il Regolamento Comunitario n. 110/2008. Con questa emanazione l’acquavite di vinacce diventa a tutti gli effetti “Grappa IG”, un prodotto ricavato da vinacce italiane e lavorato solo in distillerie italiane, sotto il controllo dell’Agenzia delle Dogane.

Questo distillato è un vanto e un capitale di esportazione milionario tant’è che la nostra grappa è conosciuta e venduta in tutto il mondo. Di grappe eccellenti ce ne sono tantissime e queste, ogni anno, accolgono curiosi e appassionati direttamente nel cuore della distillazione, ovvero laddove sono ancora posizionati alambicchi tradizionali che distillano le migliori vinacce fresche come si faceva una volta. Ai metodi artigianali antichi si è aggiunta la sapienza dei mastri distillatori che oggi producono grappe di incredibile valore come la Sibona, la Poli, la Mazzetta d’Altavilla e la Marzadro.

Ogni bottiglia si caratterizza per etichetta, colori, profumi e metodi di affinamento tant’è che una volta scoperto il mondo della Grappa sarà difficile non volerne sapere sempre di più, degustando giovani, invecchiate, stravecchie e aromatiche per coglierne gli odori ed i sapori tipici delle nostre regioni. Se sei interessato ad acquistare un buon prodotto o desideri fare bella figura con gli ospiti, quindi, potresti dare uno sguardo alla grappa Marzadro su questo shop. Vedrai che sarà l’idea perfetta come regalo oppure la fine più elegante ad un buon pasto in compagnia da culminare con un avvolgente goccio di grappa Marzadro.