Torino e le sue eccellenze, 7 particolarità enogastronomiche da non perdere

Chi è passato da Torino lo sa, la città piemontese non ha niente da invidiare per quello che riguarda l’offerta culinaria: Vitel tonné, agnolotti, gianduiotti, bagna caoda e tantissime altre prelibatezza.

Ma Torino è anche città di innovazione che ha saputo unire tradizione e sofisticatezza nel suo stile inconfondibile, e oggi vogliamo parlarvi proprio di questo, ecco perché di seguito vi proponiamo i 7 luoghi imperdibili se vi trovate a passare in città (e dintorni).

  1. Gelati Pepino
    Storico gelateria torinese, attiva dal 1929, che si è fatta strada grazie all’invenzione, nel 1938, del Gelato Pinguino, il primo gelato ricoperto. Un’idea, quella di Domenico Pepino – pasticcere napoletano – rivoluzionaria (a quei tempi) che permetteva lo spostamento del gelato senza che si sciogliesse, ottenendo subito l’appellativo di “Gelato da passeggio”.
    Un’azienda innovativa e da sempre proiettata verso il futuro, oggi è un vero e proprio punto di riferimento di una tradizione aperta alla modernità.

  2. Azienda Bosca
    E se vi dicessimo che una cantina può diventare Patrimonio dell’Unesco? È questo il caso dell’azienda Bosca di Canelli (Asti) famosa nel mondo per il suo spumante. Conosciute come le Cattedrali Sotteranee, nel 2014 le cantine di Bosca sono diventate Patrimonio mondiale dell’Unesco, proprio per la sua particolarità inimitabile. Le loro cantine, infatti, sono scavate nel tufo calcareo e rendono l’esperienza di chi le visita un’emozione indimenticabile.

  3. MoleCola
    Esiste un’alternativa alla cola americana? Sì e viene direttamente da Torino. Parliamo di MoleCola, la cola tutta italiana che non ha niente da invidiare alla sua competitor. Nata nel 2013 da una ricetta dell’Ottocento e dalla collaborazione con Enrico Giotti, esperto in spezie e aromi, che fin da subito ha mostrato un potenziale degno dell’italianità che gli da i natali. Pochi anni dopo la sua uscita, infatti, MoleCola riceve il marchio Italcheck ed inizia subito ad esportare il prodotto.
  • Agnolotti del plin alla curdunà
    A Cessole esiste un ristorante, Madonna della Neve gestito dalla famiglia Cirio che ha inserito nel suo menu una vera prelibatezza della tradizione: gli agnolotti del plin alla curdunà, ovvero gli agnolotti del plin vengono serviti su un canovaccio di lino (alla curdunà) che permette di assaporare meglio la pietanza perché, a differenza della ceramica, questo assorbe l’umidità mantenendo meglio il sapore della pasta fresca.

  • Purpureum e Aureum
    Simone Tabusso, dell’omonima azienda a Novello (Cuneo), ha voluto ridare vita all’antico vino dei romani, proprio quello che accompagnava gli storici banchetti. Dopo anni di studio, nel 2019 Simone riesce a ridare voce a due vini il Purpureum e l’Aureum realizzati con la metodologia tradizionale caratterizzati da aromi e spezie antisettiche, così come venivano apprezzati dagli antichi romani.

  • Salumi al Gin
    Siamo a San Mauro Torinese, in Tasta Food, il locale di Mauro Schiavo, l’ideatore dei salumi al Gin. Mauro è un barman e macellaio che ha voluto unire le sue due passione in un prodotto davvero unico nel suo genere. I processi di lavorazione sono diversi in base al salume che propone, ma il gusto è sempre sorprendente, grazie al mix di creatività e tradizione, esattamente come il suo locale che di giorno si presenta come un classico negozio di salumi e la sera un inedito ristorante.

Insomma, che sia per lavoro o per divertimento, che sia per assaggiare cose nuove o per degustare drink speciali, Torino e i suoi dintorni sono la città migliore dove approdare. Spaziando tra innovazione e tradizione non ha mai lasciato a bocca asciutta i suoi turisti enogastronomici e, a quanto pare, ha tutte le carte in regola per continuare così.